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MARIANGELA LEVITA | ROBERTO GAUDIOSO
ATTRAVERSO DI TE

“Richard Strauss ed io scaviamo la nostra
galleria da direzioni opposte, ma nello stesso monte.
Finiremo con l’incontrarci”.
Gustav Mahler

L’immagine, nella sua semplificazione assoluta e dunque universale, serve a Mariangela Levita (Aversa 1972, vive ed opera tra Napoli e Londra) per focalizzare la sua attenzione sull’organizzazione testuale dell’operazione estetica, pervenendo ad una essenzialità di efficace pregnanza, segnalata nelle numerose presenze espositive e negli interventi site specific permanenti in Italia e all’estero. Si tratta di elementi che accumulano ed ordinano il colore. Cerchio, quadrato e rettangolo, nero e bianco, blu, rosa, giallo: forme e tinte che diventano spazio che può inglobare tutto, il proprio e l’altrui, l’ora e il dopo; diventando luogo, piazza.

In questo territorio immaginifico avviene l’incontro e risuona la voce, s’intrecciano i dialetti del mondo perché non esistono lingue diverse ma suoni diversi; esistono solo similitudini e uguaglianze in un mare che bagna tutti i popoli e che è lo stesso ovunque. Siamo noi che gli diamo nomi diversi, ci inventiamo razze e geografie che sono barriere; invece le acque scorrono e si mischiano, le terre e le sabbie hanno mobilità incessante, sotterranea ed aerea.

Roberto Lumuli Gaudioso (Napoli 1984) divide il suo impegno tra Napoli, Siviglia, Germania, Tanzania, alla ricerca della poesia tra oralità e scrittura come accademico, traduttore, poeta. Si pone attraverso le lingue e le differenze, senza negarle, con la parola intreccia le fila dei popoli e i nodi svelano l’indissolubile - esistenza in transito: percezione e trasformazione di sé e del mondo -, ciò che è ma che non vogliamo vedere, ciò che è vero ma che non vogliamo ammettere, ciò che è uguale ma preferiamo indicare come diverso, come distante.

“Caminantes / no hay caminos / hay que caminar” 
(“O voi che camminate, non ci sono strade, si deve camminare”;
frase letta da Luigi Nono sul muro di un chiostro a Toledo,
divenuta il motto di alcuni suoi lavori)

Solo attraverso è una distanza, attraverso di te ma anche attraverso di noi, attraverso le cose: una distanza che Mariangela e Roberto percorrono nell’esperienza della vita e dell’arte e ora tra le pagine di questo quaderno: un insieme di pagine volutamente senza copertina perché sarebbe un limite, rappresenterebbe un inizio e una fine mentre qui si cerca il durante.

La parola di Roberto Lumuli, poesia che non è Babele ma è canto, è coro e choro, si integra nello spazio inventato di Mariangela Levita e insieme diventano segno, linea, curva, pentagramma, timbro. In tal senso, l’organizzazione visiva di Mariangela si fa agorà e con gli scritti di Roberto assume qualità di opera dei sensi, coinvolgendoli tutti.

“L’arte è visione o intuizione.
L’artista produce un’immagine o fantasma:
e colui che gusta l’arte volge l’occhio al punto che l’artista gli ha additato, guarda per lo spiraglio che colui gli ha aperto
e riproduce in sé quell’immagine.”
Benedetto Croce

Dalla pagina alla rappresentazione: “Attraverso di te” diventa avvenimento per offrirsi alla memoria, facendosi immagine, suono, odore. Ciò che qui è stampato, nel site specific è spazio fruibile, voce, perimetro di raccolta interiore che, attraverso l’esteriorità dell’arte (che è interiorità della visione) può farsi ambiente astratto per mezzo della concretezza delle cose. Un appartamento abbandonato, spoglio e non più abitabile (almeno secondo le nostre convenzioni) diventa il luogo, l’attraverso offerto all’avventore. La porta è il nero, come la prima pagina di questo libro/non libro; pagina dopo altre già sfogliate, di altre da sfogliare. E’ buio da attraversare, varco, traiettoria di scoperta; apriamo gli occhi dal nero e al nero li chiudiamo: attraverso c’è il viaggio. La luce, durante.

Napoli, ottobre 2016
Marcello Palminteri

in Mariangela Levita | Roberto Gaudioso - Attraverso di te
testi di Mimmo Grasso e Angelo Trimarco
postfazione di Marcello Palminteri
Giannini Editore, Napoli 2016
ISBN 9788874318377